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Alessandro Mantini
#Reporting #Sostenibilita' ed #EconomiaCivile
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Il silent book “Design… ora te lo spiego!” alla mostra “Fuori Catalogo” della Fondazione Studio Museo Vico Magistretti

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Chi Sono

Anconetano di nascita, milanese d’adozione, ho in tasca un diploma da ragioniere e una laurea in Economia Aziendale in Bocconi.

Lavoro nel settore finance da più di 15 anni durante i quali mi sono occupato principalmente della redazione del bilancio consolidato, dell’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e di attività di compliance come ERM (Enterprise Risk Management), L. 262/05 nonché della redazione della Dichiarazione di carattere Non Finanziario ai sensi del D.Lgs. 254/2016. Dal 2019 sono un professionista certificato GRI.

Attualmente sto approfondendo lo studio delle tematiche legate alla #sostenibilità, sia da un punto di vista del reporting che relativamente alle pratiche ed agli impatti di un approccio imprenditoriale improntato a questi principi. Dal 2017 sostengo le attività dell’associazione “Il Quinto Ampliamento” che trae ispirazione dal pensiero imprenditoriale di Adriano Olivetti per promuovere le best practice contemporanee di economia civile e sostenibilità.

Nei momenti liberi coltivo la mia passione per l’arte, la musica ed il collezionismo di reperti legati alla cultura nerd degli anni ’80 e ’90. Sono socio del Mensa Italia.

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Il silent book “Design… ora te lo spiego!” alla mostra “Fuori Catalogo” della Fondazione Studio Museo Vico Magistretti

Il silent book “Design… ora te lo spiego!” alla mostra “Fuori Catalogo” della Fondazione Studio Museo Vico Magistretti

6 Maggio 2017 Arte e Cultura

E’ stato per me un grande piacere ed un vero privilegio poter prendere parte al laboratorio “Storie di oggetti” organizzato dalla Fondazione Studio Museo “Vico Magistretti” nell’ambito della sua recente mostra dal titolo “Fuori catalogo | 5 fotografi interpretano 5 prodotti di Vico Magistretti“.

Coadiuvato da Marta Ferina (consulente per le attività educative del PAC di Milano e altre istituzioni museali) e in collaborazione con Annalisa Gioacchini, al termine di un sabato pomeriggio creativo e ricreativo abbiamo dato vita ad un silent book dal titolo “Design… ora te lo spiego!”.

Quest’opera trae ispirazione da uno dei cinque progetti di Vico Magistretti esposti all’interno della mostra. La nostra attenzione, che sulle prime si era soffermata sul tavolo Edison, è infine caduta sulla libreria Broomstick, progettata da Magistretti per Alias: un oggetto comune per il tipo di materiale utilizzato (letteralmente dei manici di scopa di legno) la cui lettura può però risultare più complessa del previsto. Ne è una testimonianza la foto della mostra (scattata da Jean-Vincent Simonet) che richiama atmosfere escheriane con un forte senso di irrisolto. Sensazione che svanisce una volta posti di fronte all’oggetto la cui semplicità e modularità ci ha suggerito una rilettura in chiave multidimensionale. Da questa analisi è nato il nostro silent book che ha come obiettivo non solo quello di riflettere sulla natura di questo specifico progetto ma anche sul design (e sul design di Magistretti) in generale.

La nostra narrazione inizia con una copertina intenzionalmente confusionaria ed irregolare: una serie di scatti dell’oggetto preso da molteplici altezze ed angolazioni che evidenziano una fitta trama di geometrie ed intersezioni orizzontali, verticali e diagonali. Gli stessi scatti sono sparpagliati ed ammassati in un’ordine casuale. Il messaggio che si è voluto trasmettere è legato alla necessità di una chiave di lettura del design, di un punto di vista critico ed analitico che lo renda semplice, comprensibile, attuale.

La contestualizzazione dell’oggetto avviene nella seconda pagina. Come sottolinea il titolo dell’opera, si tratta di una vera e propria “spiegazione” realizzata per mezzo di un popup che ricostruisce idealmente l’immagine di una casa servendosi di un’unica sezione frontale della libreria. La libreria diventa quindi allo stesso tempo una scala, una stanza ed una finestra, in una vista prospettica che ha il suo punto di fuga al centro del cerchio descritto dall’unione delle quattro immagini. Questo espediente narrativo (unito alla scelta di colorare la vista originale rispetto alle altre versioni trasposte in bianco e enero) inserisce la libreria in un ambiente, in un preciso contesto che valorizza l’oggetto e ne viene a sua volta valorizzato. La visione frontale riporta infine il progetto alla sua originaria semplicità, ad una tridimensionalità che può essere letta perfino tra le pieghe di un’immagine bidimensionale. Un concetto che (per dirla con Magistretti) potrebbe essere trasmesso anche al telefono.

Il silent book costituirà parte della mostra e sarà visibile presso i locali della Fondazione Studio Museo Magistretti fino al 22 Febbraio 2018.





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