Il festival art+b=love(?) è un evento singolare che merita di essere approfondito, conosciuto e diffuso.
Questa quattro giorni anconetana (giunta alla sua terza edizione) mira a proporre ed innescare un cortocircuito affascinante tra l’arte e gli altri saperi umani.
In un momento storico come quello attuale, caratterizzato dalla stasi e dalla stagnazione dei sistemi economici e politici in Italia ed in molti altri paesi occidentali, l’innovazione e la ricerca di nuovi percorsi e di nuovi modi di fare impresa (e più in generale di fare società) non può prescindere e deve anzi trovare delle modalità di contaminazione con il mondo dell’arte, con una filosofia che per sua natura si astrae dall’hic et nunc e che attraverso il processo creativo propone dei modelli di interpretazione del reale e di problem solving tanto efficaci quanto spesso distanti da quel senso comune che si forma con gli anni e l’esperienza.
In un mondo che cambia velocemente e costantemente dobbiamo essere in grado non soltanto di gestire l’imprevisto, ma di riuscire ad accoglierlo come elemento ineluttabile ed altrettanto utile ad uno sviluppo economico, umano e sociale.

Proprio l’imprevisto è il leitmotiv del festival, che svolgerà questo tema attraverso una serie di talk, mostre e performance proposte ai suoi visitatori nel percorso tracciato all’interno del programma (che potete consultare all’indirizzo: www.abfestival.it/programma-2019).
Da segnalare in particolare per gli appassionati di economia civile gli interventi di Antonio Calabrò e di Alberto ed Elena Zambolin nell’ambito del talk: “Arte ed Economia: l’Umanesimo Industriale” previsto presso il Magazzino Tabacchi della Mole Vanvitelliana il 19 Maggio alle 18:30. Si parlerà di impresa riformista (o di “fabbriche belle” per usare un termine caro allo stesso Calabrò) e di altri progetti mirati a coltivare il rapporto tra arte e sviluppo economico.
Per maggiori informazioni potete consultare la pagina web del festival (www.abfestival.it) o la pagina eventi di questo sito.